Carriera

Munita della patente nautica, conseguita prima di quella per condurre le automobili, nel 1981 inizia la sua vera e propria carriera professionale tenendo corsi teorici e pratici di vela, apprendendo i segreti delle manovre sulla pelle degli suoi allievi.

Per quel che riguarda il lato culturale, anche se in gioventù ai banchi della scuola preferiva la movimentata vita all’aria aperta, si è laureata a pieni voti in Architettura presso il Politecnico di Torino con una tesi sperimentale ad indirizzo navale: la progettazione di una barca a vela realizzata in ferro cemento; in una città senza il mare non si poteva fare di più.

Si è poi specializzata nell’ambito della sua vera passione, la ricostruzione statica di imbarcazioni d’epoca a vela, preferibilmente con armo aurico e costruite in legno; barche di cui prenderà il comando dopo averne seguito il restauro in cantiere.

Traguardi

Più marinaio che architetto, nel 1985 si fa sponsorizzare una serie di regate importanti, anche se negli ambienti nautici non è ancora conosciuta. Raduna il primo equipaggio italiano composto da tutte donne, alcune senza specifiche competenze nautiche, le allena su una barca che battezza “Invicta Delfino Rosa” e che sulla fiancata porta dipinto un delfino con occhi azzurri e lunghe ciglia.

Lo sponsor si aspetta un ritorno di immagine dovuto all’originalità dell’equipaggio, eventuali scandali, pasticci combinati dalle fanciulle, più che ai successi sportivi.
A dispetto dei pronostici, la skipper e timoniere della barca, ottiene immediatamente numerose vittorie, tra cui la famosa e impegnativa regata adriatica “Cinquecento per due”, riservata a due soli membri di equipaggio e la regata della “Giraglia” che si corre in mar Tirreno.

Seguono un secondo posto alla “Rimini Corfù Rimini” e ottimi piazzamenti in altre regate internazionali e campionati italiani. 
L’equipaggio femminile dà lustro al suo capitano per ben tre anni; a 

questo punto della carriera, una prestigiosa fabbrica di automobili, affascinata dal binomio di un equipaggio femminile e di un comandante donna che si occupa di restauro di barche d’epoca, rende possibile allo “Stint” ex “Adriaco di Trieste”, un tredici metri del 1908, appartenente alla classe 8 metri stazza internazionale, la partecipazione ai più prestigiosi raduni di vele d'epoca del Mediterraneo, con la vittoria del premio “Donne in Carriera” al trofeo Dipartimento Alto Tirreno di La Spezia.

Si dice che la veloce barca sia appartenuta al mitico Barone Rosso, asso dell’aviazione della prima Guerra Mondiale e che il suo fantasma aleggi tra le giovani ragazze.

Nei tempi non dedicati alle regate o agli allenamenti, Lucia trasferisce barche su e giù per l’Oceano Atlantico e ad oggi, ha all’attivo più di quindici traversate, qualcuna compiuta da est a ovest, sul filo dei caldi venti alisei, altre da occidente a oriente, impegnata in combattimenti di bolina contro le tempeste delle latitudini più a nord.

Tirrenia II

Il lavoro che però affascina maggiormente Lucia consiste nello scovare, per facoltosi armatori, imbarcazioni di pregio abbandonate, consigliarne l’acquisto, seguirne il restauro.
Questa attività l’ha portata a immergersi nei polverosi archivi dei più prestigiosi cantieri navali del mondo e le ha dato l’opportunità di imparare le antiche tecniche della carpenteria navale, oltreché di realizzare personalmente impiombature sul sartiame in acciaio e sui cordami, calafatare uno scafo e piegare il fasciame con il vapore.
Ma soprattutto le ha permesso di far navigare nuovamente alcune splendide Signore dei Mari, che risalgono ai primi del Novecento e, in qualità di comandante, di condurle in crociera e in regata.

Nel 1991 una delle più belle barche d'epoca del Mediterraneo è in fase di restauro e ha bisogno di un comandante che si occupi di armarla e di farla navigare: si tratta del bellissimo ketch aurico di 21 metri “TIRRENIA II", del 1914, di proprietà dell’allora Presidente dell'Associazione Italiana Vele d'Epoca.
Lucia sarà il comandante di questa barca fino a maggio del 1995, quando passerà a fare lo skipper, durante i raduni, sullo Zaca, goletta aurica di 43 metri, varata nel 1928.

Nel 1995 viene selezionata dall'associazione francese “Challenge Oceanes", in cui navigatrici di fama internazionale corrono regate atlantiche d'altura su barche della classe Open. "Whirlpool" è il primo catamarano, con l'equipaggio femminile di Lucia, classificato al Giro d'Europa 1995; lo sponsor riconferma l'impegno alle fanciulle nella Québec-Saint Malo del 1996: le veliste si piazzano al primo posto di categoria, con il 60 piedi Open "Whirlpool-Femme-Europe 2".

Per consolidare l’esperienza di meteorologia, Lucia passa una stagione a seguire le imbarcazioni da diporto nel Centro Meteo Mursia di Portofino, che si occupa dell’elaborazione e della diffusione dei bollettini nautici ai naviganti.

Nel 1998 è al comando della goletta d'epoca di 21 metri "Emilia", varata nel 1930 per la Coppa America e presente ai più prestigiosi raduni di veterane del mare italiani e francesi.
Nel novembre dello stesso anno, la skipper torinese sale al timone dell'imbarcazione italiana alla "CHIRAA 98 First Women Regatta Around TUNISIA", competizione che ha visto impegnate le migliori veliste della Comunità Europea, a favore dell'affermazione e indipendenza della donna nel mondo arabo-islamico.
Negli anni a seguire, la troviamo a bordo della goletta aurica del 1931 “Weatherbird” di 31 metri, in giro per il Mediterraneo fino al 2001, momento in cui la navigatrice misteriosamente sparisce completamente dai campi di regata e dai raduni delle vele d’epoca. 

I maligni insinuano che si sia ormai ritirata dall’attività, ma la skipper ha invece allargato i suoi orizzonti e compie due giri del mondo su barche differenti.
Queste navigazioni le permettono di visitare i luoghi più belli dell’emisfero sud, di attraversare due volte il Pacifico, di navigare nell’Oceano Indiano e di farsi inseguire dai pirati con i venti contrari del Mar Rosso. 

Nel 2010 si cimenta ancora una volta con una regata d’altura in equipaggio di due persone, con un’altra donna. Le condizioni meteo sono proibitive, ma Lucia e la sua prodiera Clelia Sanna, condurranno il 14 metri Fieramosca alla vittoria.